Non sono una colomba
Non volo voli brevi
incerti frulli
frenetico agitare
di ali
sempre in cerca di un muro
di un prato
di un ramo
Non mi appartengono
il suo tondo sguardo
il trepido zampettare
il dondolio guardingo
e l’arruffar di piume
del collo
Fuggo l’ineluttabile avvicendarsi
delle sue quiete stagioni
Io con ali puntute taglio il cielo
Saetto nell’azzurro e strido forte
Felice
del mio vorace becco
che afferra senza sosta
pagliuzze moscerini terra e acqua
Bevo rugiada all’alba
Rendo il mio nido solido
al riparo
Mi prendo gioco del sole
Non temo il vento di maggio
e della pioggia
rido
Sfreccio, faccio capriole
Sono la rondine