Dove andare quest’oggi a pescare
parole perdute, mio amore?
E che fare del tempo che avanza
di questa distanza che uccide
finanche il dolore di te?
Di te che sorridi da solo
di fronte ad un occhio che, muto
ti scruta la notte. Di te, che nel buio
saluto: “A domani… no, aspetta
ancora un minuto…”
Ma intanto qui il vento è un lamento
continuo, mio amore, che solo
potresti inchiodare il suo urlo
finirlo… Che stupido vento!
Non smette la notte e fa il pipistrello
mi sbatte nel petto, mi frulla
con ali-membrane di morte…
Il sonno poi viene, ma tardi
a chiudere piano
quegli occhi che baci nel sogno.
Annaspo, ma poi mi rassegno.
Si placa il dolore
buon segno: ci penso domani
e domani è lontano …
Dove andiamo quest’oggi a pescare
parole di sole, mio amore?
*
*
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Note:
Composta nel 2002, pubblicata su scrivi.com (credo nel 2003) e su liberodiscrivere (nel 2004). Inserita nell’antologia “Navigando fra le parole”, vol. 6 ed. Il Filo