Era così il matrimonio perfetto; così lo avrebbe voluto anche lei, quando fosse cresciuta. A distanza di quasi trent’anni e dopo averne passate di cotte e di crude, loro due erano infatti ancora contenti e affiatati. A Vicienzo con gli anni la voglia non era passata, a Luisa nemmeno, e perciò continuavano a far l’amore spesso e volentieri, ma sempre quando i figli piccoli dormivano e dopo che Teresa, la più grande, era andata a casa della nonna. Per farle compagnia, ma pure perché sennò si sarebbe troppo scandalizzata.
Era stato a causa del continuo praticare che avevano messo al mondo la bellezza di otto figli, dei quali due morti da piccoli con grande strazio di Luisa; e che, tra un figlio e l’altro degli otto messi al mondo, ne avevano concepiti altri due che non avevano fatto in tempo a nascere. Continua a leggere