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Se anche ti incontrassi cento volte
e cento volte ancora
E in cento forme nuove ti vedessi
nel sasso più anonimo
in uno dei ciottoli ammucchiati
nel mio piatto d’argento
o in una conchiglia stretta dalla rena
per cento volte e cento
e cento ancora
ti riconoscerei, mio amore
Se anche ti perdessi cento volte
e cento volte ancora
se tu ti nascondessi dietro fragili profili
nella curva di un gomito
nelle dita prudenti di una mano
in sguardi senza luce
su labbra sconosciute e in storie ignote
io ti saprei ancora ritrovare
Ti scoprirei annidato dentro un corpo
che vaga incerto
nel passo suo che cerca nel deserto
saprei ridarti in un abbraccio solo
anima e vita ed occhi per vedere
farti passar la sete
Per cento volte e cento
e cento ancora